turchia in camper - parte 2

Da ANKARA al MONTE ARARAT

Ci siamo lasciati ad Ankara, la capitale della splendida Turchia (se non l’hai ancora fatto ti invitiamo a dare un occhiata alla puntata precedente). I cinque giorni trascorsi ad Ankara sono stati un'esperienza indimenticabile, un mix perfetto di storia, cultura e la calorosa ospitalità locale che ci ha fatto sentire subito a casa.

Abbiamo lasciato Ankara con già un po' di nostalgia, ma con il cuore colmo di gratitudine per le persone straordinarie incontrate lungo il cammino, con la speranza di rincontrarle in futuro.

Il nostro viaggio è proseguito verso Tuz Gölü, il maestoso lago salato che, con i suoi 1.600 chilometri quadrati, è il secondo lago più grande della Turchia e uno dei laghi salati più estesi al mondo. Qui abbiamo fatto una breve, ma intensa, sosta per ammirare il paesaggio mozzafiato e surreale, prima di ripartire alla volta di Derinkuyu e della Valle di Soğanlı, situate nella parte meno battuta della Cappadocia. Queste zone sono caratterizzate da affascinanti formazioni naturali, come i camini delle fate, e dalle suggestive città rupestri scavate nella roccia.

Tuttavia, durante il tragitto, abbiamo dovuto fare una sosta imprevista per un'emergenza veterinaria che ci ha preoccupato. Ma anche in questa circostanza, la generosità e la disponibilità della gente del posto ci hanno sorpreso e confortato. Grazie al loro aiuto, siamo riusciti a risolvere rapidamente la situazione e dopo qualche giorno di cure presso la clinica locale, abbiamo potuto proseguire il nostro viaggio, continuando a esplorare le meraviglie di questa incantevole regione.

Gaziantep, la Turchia più autentica

Questa città ci ha aperto le porte alla Turchia più autentica, quella fatta di sapori intensi, mercati animati e tradizioni millenarie. Gaziantep è davvero una festa per i sensi. Con una storia che affonda le radici nei millenni, ha attraversato le epoche influenzata dai grandi imperi che l'hanno dominata, proprio come Ankara. Ciò che ci ha colpito di più è stato il suo affascinante centro storico: le case in pietra, le torri, il maestoso castello e l'enorme bazar, un vero e proprio viaggio nel tempo.

Purtroppo, Gaziantep è stata duramente colpita dal devastante terremoto del febbraio 2023, ma la sua resilienza è straordinaria. Non è certo la prima volta che questa città ha dovuto affrontare grandi difficoltà: è stata teatro di conflitti e si trova in una posizione complessa, essendo una città di confine vicino a zone di guerra. Nonostante tutto, Gaziantep ha saputo risollevarsi e preservare il suo patrimonio, continuando a essere un importante punto di riferimento per la storia e la cultura turca.

Uno degli episodi più particolari del nostro viaggio è avvenuto proprio qui. Forse scambiati per senzatetto, siamo stati invitati a partecipare a un Iftar, il pasto serale che si tiene durante il Ramadan, in una mensa di quartiere. È stata un’esperienza che ci ha toccato profondamente, offrendoci ancora una volta un assaggio della generosità e dell’accoglienza del popolo turco. Attorno a quel tavolo si riunivano persone di ogni tipo: amici, gente in cerca di riparo, e persino turchi che erano tornati a casa solo per le festività. Questo è il vero spirito dell'Iftar e del Ramadan: la condivisione con chi ha meno, tutti seduti allo stesso tavolo, tutti uguali, tutti a condividere lo stesso cibo. Un’esperienza che ci ha fatto sentire parte di una comunità, anche solo per una notte.

Tipico Iftar - Gaziantep

la mesopotamia

Şanlıurfa, Mardin e Midyat sono state autentiche sorprese, piccoli gioielli nel cuore della Mesopotamia. Tra paesaggi mozzafiato, edifici in pietra arenaria color sabbia e cascate che ricordano la fertilità di questi territori, ogni tappa ci ha regalato momenti indimenticabili.

Şanlıurfa, nota anche come Urfa, è considerata il luogo di nascita del profeta Abramo e rappresenta un importante centro di pellegrinaggio. Tra i luoghi più suggestivi c'è il Balıklıgöl, un complesso sacro che ospita luoghi di preghiera, un laghetto popolato da pesci sacri e la grotta in cui, secondo la tradizione, sarebbe nato Abramo. Un’atmosfera di spiritualità profonda avvolge l’intera città, rendendo ogni visita un'esperienza quasi mistica.

Mardin, invece, è una città che sembra uscita da un libro di storia. Situata su una collina che domina la pianura mesopotamica, è famosa per la sua architettura unica e il suo ricco patrimonio culturale. Il suo centro storico, animato e pieno di vita, è circondato da antichi monasteri e moschee, che abbiamo esplorato con molta curiosità. Nei dintorni della città, le Mardin Travertenleri ci hanno lasciato senza parole con le loro cascate spettacolari e un paesaggio naturale incontaminato che sembra uscito da una cartolina.

Midyat, infine, è una piccola perla della provincia di Mardin, conosciuta per le sue case in pietra e il suo importante patrimonio culturale. La forte presenza della comunità cristiana siriaca è visibile ovunque, con le antiche chiese e i monasteri che punteggiano la città. Passeggiando per le sue vie, si respira un’aria di storia e spiritualità, un mix affascinante che rende Midyat unica nel suo genere.

In ogni città, oltre alla bellezza dei luoghi, sono le persone che abbiamo incontrato a fare la differenza. Nuove amicizie, storie mai sentite prima, emozioni che solo il viaggio sa regalare. Perché, alla fine, viaggiare non è solo visitare posti nuovi, ma soprattutto incontrare persone e collezionare ricordi indimenticabili lungo il cammino.

Visita al Balıklıgöl - Şanlıurfa

sempre più a est

Diyarbakir non era una tappa prevista nel nostro viaggio, ma a volte il destino ha in serbo delle sorprese inaspettate. Situata nel sud-est della Turchia, questa città storica ci ha regalato un’esperienza che non dimenticheremo. Conosciuta per il suo ricco patrimonio culturale e la sua posizione strategica, Diyarbakir è un vero melting pot di culture e tradizioni, dove l’eredità curda e turca si intreccia, a volte creando tensioni socio-politiche, ma rendendo la città ancora più affascinante.

Qui abbiamo vissuto serate memorabili, dove l'ospitalità turca ha toccato il suo apice. Siamo stati accolti a braccia aperte da persone che ci hanno fatto sentire subito a casa, confermando che spesso le migliori esperienze sono quelle non pianificate.

Prima di lasciare Diyarbakir, abbiamo attraversato località come Dicle, un piccolo villaggio incastonato tra colline e campi coltivati. Qui, lungo le rive del leggendario fiume Tigri, siamo stati invitati a un barbecue in compagnia di gente del posto. Un momento di condivisione semplice, ma speciale, immersi in un paesaggio naturale che sembrava sospeso nel tempo.

Diyarbakir e i suoi dintorni ci hanno insegnato che i veri regali del viaggio non si trovano solo nelle mete che pianifichiamo, ma anche in quelle sorprese inaspettate che arricchiscono il cammino.

Dalle sponde del Tigri ci siamo spostati verso Tengeri e infine a Tatvan, affacciata sulle rive del maestoso lago di Van. Questa città rappresenta un importante snodo di collegamento tra diverse regioni e gioca un ruolo cruciale nel commercio e nei trasporti, in particolare verso il vicino Iran. Il lago di Van, il più grande della Turchia, è uno dei più vasti laghi salati al mondo, è circondato da montagne imponenti e colline ondulate che regalano panorami spettacolari. Il contrasto tra il blu profondo delle sue acque e il paesaggio montuoso crea scenari da cartolina.

Purtroppo, la neve ci ha impedito di salire sul Monte Süphan, un vulcano ormai spento la cui vetta è punteggiata da laghi glaciali. Ci sarebbe piaciuto raggiungere la cima, anche perché ci avevano raccontato che è una zona frequentata dagli orsi, un incontro che avrebbe reso l'avventura ancora più speciale. Tuttavia, ci siamo consolati con una notte trascorsa nei pressi del piccolo lago Aygır, un gioiello nascosto in un remoto villaggio di pastori. Circondati solo dal silenzio e dalla natura, è stato un momento magico, perfetto per ricaricare le energie.

Prima di proseguire ancora più a est, abbiamo deciso di fare una tappa alle Cascate di Muradiye. Siamo stati sfortunati a visitarle dopo giorni di pioggia torrenziale, il che ha trasformato l’acqua in un flusso fangoso, lontano dal solito spettacolo cristallino che ci aspettavamo. Nonostante questo, siamo rimasti colpiti dalla loro imponenza. Anche in queste circostanze, le cascate hanno mantenuto la loro maestosità, e la nostra fidata compagna di viaggio, Silotta, è diventata la star del luogo, attirando l’attenzione di tutti.

Silotta, la star delle cascate di Muradiye

Infine, siamo arrivati a Doğubeyazıt, l’ultima tappa di questa parte del nostro viaggio in Turchia. Questa affascinante città si trova nell’estremo est del paese, vicino al confine con l'Iran, ed è storicamente un importante punto di passaggio commerciale. Doğubeyazıt è un tesoro di patrimonio culturale, che vanta gioielli storici come il Palazzo di Ishak Pasha e altri siti di grande valore.

Da qui, la vista del maestoso Monte Ararat (Ağrı Dağı in turco), con i suoi 5.137 metri, è semplicemente spettacolare. Questa montagna è la più alta della Turchia e, secondo la tradizione, è il luogo in cui l'arca di Noè si sarebbe incagliata alla fine del diluvio universale. Mentre contemplavamo questo paesaggio mozzafiato, con Sila e Ginny sempre al nostro fianco, ci siamo ritrovati a riflettere su quanto fosse incredibile il nostro viaggio.

Ci siamo chiesti come fosse possibile raccontare tutto questo a chi non l'ha vissuto e, soprattutto, come si possa davvero comprendere la bellezza e la profondità di queste esperienze senza averle provate in prima persona. La Turchia ci ha regalato non solo paesaggi mozzafiato, ma anche una connessione profonda con la storia e le tradizioni, lasciandoci con la voglia di andare ancora oltre.

Roger e il leggendario Monte Ararat - Doğubeyazıt

Conclusioni

La Turchia ci ha accolto con un calore che rimarrà impresso nei nostri cuori. La sua ospitalità sincera, la curiosità genuina verso chi arriva da lontano e le tradizioni millenarie ci hanno toccato profondamente. Ma c’è un dettaglio che ci ha colpito in modo particolare: i dolcissimi cani randagi. Durante le nostre passeggiate, questi angeli a quattro zampe ci accompagnavano, quasi a volerci proteggere. Nella tradizione turca, il cane non è sempre considerato un animale da compagnia, ma nonostante ciò, i cani randagi sono rispettati e accuditi da tutti. In ogni angolo della strada si può trovare una ciotola d’acqua o del cibo, un piccolo gesto che dimostra come esista una profonda umanità e rispetto per la vita.

Inoltre, la Turchia si è rivelata un vero paradiso per i camperisti. Ogni città è attrezzata con aree picnic dotate di bagni e acqua, perfette per parcheggiare e passare la notte in tranquillità. Spesso, le persone del posto si sono avvicinate per chiedere se abbiamo bisogno di qualcosa, facendoci sentire come parte di una grande famiglia.

Lasciamo la Turchia con il cuore colmo di gratitudine, consapevoli che questo viaggio ci ha arricchito in modi che non avremmo mai immaginato. E chissà, forse un giorno torneremo, sempre con Sila e Ginny al nostro fianco, pronte a vivere una nuova avventura.

Ora però è il momento di andare a scoprire un altro Paese. Che fate venite con noi?

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