Georgia in Camper
Lasciamo l’Armenia sempre con il nostro fidato camper Roger e le nostre cucciole, Sila e Ginny.
La nostra avventura inizia al confine con la Georgia, dove siamo colpiti da una sorpresa inaspettata: l’organizzazione impeccabile.
È anche la prima frontiera in cui ci chiedono anche i documenti degli animali. Oltre ai loro passaporti e al controllo del microchip, i funzionari non si limitano a una semplice occhiata, ma fotocopiano tutti i documenti e il mio passaporto.
La Georgia ci sorprende non solo per l’efficienza dei suoi controlli, ma anche per il suo approccio all'accoglienza. Una volta varcata la soglia, ci accoglie subito un Paese nuovo, con un alfabeto diverso, una moneta nuova e, naturalmente, un idioma tutto da scoprire. Qui, la cultura e la tradizione si mescolano a un’atmosfera di modernità, e ci rendiamo conto che ogni nuovo viaggio rappresenta un'opportunità non solo di esplorare luoghi nuovi, ma anche di imparare e di adattarci a modalità di vita diverse.
Prima tappa: Marneuli
Marneuli è la nostra prima meta e l’accoglienza che riceviamo qui è indimenticabile. Decidiamo di fermarci in un ristorante con un ampio parcheggio interno, gestito da una famiglia azera. Il proprietario ci accoglie calorosamente, servendoci un pranzo abbondante a base di specialità locali, e insiste per offrirci sia il cibo che un luogo sicuro dove passare la notte.
Dopo aver gustato un ottimo pasto, decidiamo di esplorare la città. Tuttavia, ci colpisce la situazione: l’ambiente appare un po’ trascurato e le strade non sono delle migliori. Mentre passeggiamo con Sila, un gruppo di cani randagi ci costringe a rientrare al ristorante. Qui, il proprietario ci accoglie di nuovo con un vassoio di frutta fresca, cioccolato e tè, e ci racconta la sua storia: si è trasferito dall’Azerbaigian con la famiglia per aprire il ristorante e nutre un grande orgoglio per ciò che ha realizzato, felice di offrire ospitalità ai pochi turisti di passaggio.
Ci congediamo il giorno successivo, lasciando una mancia e un sincero ringraziamento, emozionati per il calore e l’ospitalità ricevuti.
Alla scoperta delle Rainbow Mountains
Lasciamo Marneuli e ci dirigiamo verso le affascinanti Rainbow Mountains, situate nella regione del Kvemo Kartli. Queste straordinarie formazioni rocciose, simili a pennellate di rosso e ocra su una tela naturale, sono il risultato di secoli di attività tettonica, erosione causata da vento e piogge e sedimentazione minerale.
Man mano che ci avviciniamo, la nostra eccitazione cresce, anticipando la vista di queste meraviglie naturali. Percorriamo strade sterrate, tra sabbia e pietre, che richiedono attenzione e abilità alla guida. Ogni curva rivela un paesaggio mozzafiato, con le montagne che si ergono maestose, avvolte in sfumature di colore che cambiano con la luce del sole. La bellezza del panorama georgiano ci ripaga della fatica e ci fa dimenticare le asperità del viaggio.
Arrivati a destinazione, rimaniamo incantati dalla vista delle Rainbow Mountains, che si stagliano davanti a noi come un'opera d'arte vivente. Ci sentiamo piccoli di fronte a queste formazioni, che raccontano una storia millenaria. Tuttavia, il percorso non è privo di imprevisti: durante la nostra avventura, perdiamo un pezzo del paraurti del camper.
Monasteri e misticismo: Natlismtsemeli e David Gareji
Ancora ignari di aver perso il parauti, proseguiamo la nostra esplorazione dei monasteri di Natlismtsemeli e David Gareji, due mete che ci riportano al ricco passato medievale della Georgia. Il monastero di Natlismtsemeli, dedicato a San Giovanni Battista, è immerso nella natura lussureggiante, circondato da alberi secolari e sentieri che si snodano tra le colline. La strada per raggiungerlo è sterrta e per nulla agevole, ma arrivati siamo ripagati della fatica: all’interno, siamo accolti da affreschi straordinari che adornano le pareti, raccontando storie sacre e momenti della vita di San Giovanni. Le antiche celle, scavate nella roccia, testimoniano la devozione dei monaci che qui vivevano, creando un’atmosfera di serenità e contemplazione.
Continuando il nostro percorso, arriviamo a David Gareji, un complesso monastico risalente al VI secolo, situato sul confine tra Georgia e Azerbaigian. Questo luogo sacro è un vero e proprio gioiello architettonico, incastonato tra le rocce e la vegetazione. Qui, siamo colpiti dalla bellezza che ci circonda.
Tuttavia, la nostra visita prende una piega inaspettata: mentre stavamo per entrare nel monastero, ci accorgiamo di aver perso il paraurti del camper. Un po’ frustrati ma determinati, decidiamo di ripercorrere la strada a ritroso. Finalmente, dopo un po’ di ricerca, riusciamo a ritrovare il paraurti e ci sentiamo sollevati. Recuperiamo prontamente il pezzo, ridendo dell'accaduto e consapevoli che ogni viaggio porta con sé non solo meraviglie da ammirare, ma anche aneddoti da raccontare.
Sapori e scoperte a Rustavi
Arrivati a Rustavi, decidiamo di fermarci per assaporare i primi khachapuri e khinkali, due piatti simbolo della gastronomia georgiana. Il khachapuri, un delizioso pane ripieno di formaggio filante, ci conquista al primo morso, mentre i khinkali, ravioli succulenti farciti con carne e spezie, offrono un'esperienza di gusto unica. Ci sediamo in un accogliente ristorante, dove il profumo del cibo fresco riempie l’aria e ci immergiamo nell’atmosfera calorosa e vivace del locale, circondati da gente del posto che si riunisce per gustare queste specialità.
Dopo una serata piacevole, decidiamo di dormire fuori città, accampandoci vicino a una foresta. La tranquillità del luogo ci avvolge, e ci addormentiamo cullati dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie. Al mattino, riprendiamo la marcia e, fermandoci per uno spuntino al volo, scopriamo un nuovo tesoro culinario: il lobiani, una specie di focaccia ripiena di fagioli. Morbido e saporito, il lobiani si rivela una vera delizia, e subito ci accorgiamo che diventerà uno dei nostri pasti preferiti durante il viaggio.
Incontro con la cultura vinicola: Akhmeta e Telavi
Spostandoci nella regione vinicola del Kakheti, la nostra prima tappa è il monastero di Akhmeta. Durante la Domenica delle Palme, l’atmosfera è permeata di spiritualità: i fedeli si riuniscono per celebrare, portando rami e candele accese, mentre il canto delle preghiere riecheggia tra le antiche mura del monastero. Qui la produzione vinicola georgiana è viva e sentita, lo conferma la vigna museo che circonda il monastero e da cui, ci raccontano, vengono selezionate le viti migliori per produrre il vino venduto nel negozio del Monastero, l’energia della celebrazione si mescola ai profumi dei vigneti circostanti, creando un’esperienza sensoriale unica.
Dopo la visita, riceviamo un messaggio da un ragazzo di nome Leri, che ci contatta tramite Couchsurfing. Ci invita a trascorrere del tempo a casa sua, un’opportunità che accettiamo con entusiasmo. Leri è un informatico con una grande passione per la vinificazione e il sogno di aprire un agriturismo. La sua casa è un rifugio accogliente, e trascorriamo una splendida giornata insieme a lui, condividendo storie e risate. Prepariamo un barbecue all’aperto, assaporando carne e verdure fresche, accompagnate dall’ottimo vino prodotto dal nostro ospite. Durante il pomeriggio, Leri ci mostra il suo terreno e ci racconta le tradizioni vinicole della Georgia, facendoci assaporare i frutti del suo lavoro. È incredibile come il vino non sia solo una bevanda qui, ma un vero e proprio elemento di connessione tra le persone.
Il giorno dopo salutiamo il nostro nuovo amico, augurandoci l’uno con l’altro il meglio per i nostri rispettivi progetti e proseguiamo verso la nostra tappa successiva: Telavi, una città vivace che ci affascina fin da subito. Il suo bazar è un tripudio di colori e profumi: spezie aromatiche, frutta secca di ogni tipo e manufatti locali ci catturano l'attenzione. Questo diventa rapidamente il nostro angolo preferito: ci perdiamo tra le bancarelle, scoprendo i piccoli dettagli della vita quotidiana georgiana e assaporando le diverse sfumature dell’artigianato locale. Parliamo con i venditori, che ci raccontano le loro storie e ci offrono assaggi delle loro prelibatezze, creando un legame genuino con la cultura di questa terra. Ogni momento trascorso nel bazar diventa un’opportunità per immergerci sempre di più nella ricchezza e nella bellezza della Georgia.
Tbilisi: il cuore della Georgia
Arrivati a Tbilisi le temperature sono torride, necessitiamo di un posto al fresco dove poter lasciare le nostre cucciole, mentre ci godiamo la città. Affittiamo pertanto un B&B e ne approfittiamo per fare qualche lavatrice. Mentre Sila e Ginny se la spassano e si rilassano sotto l’aria condizionata, noi affrontiamo il caldo torrido e iniziamo la visita della capitale.
Iniziamo la nostra esplorazione dalla Cattedrale della Santissima Trinità, un simbolo di Tbilisi e uno dei luoghi di culto più imponenti del Paese. La sua architettura, che unisce elementi tradizionali e moderni, ci colpisce profondamente. I dettagli decorativi e le proporzioni maestose la rendono un luogo di grande bellezza e spiritualità. Proseguendo, raggiungiamo la Torre dell’Orologio, un’attrazione unica nel suo genere, caratterizzata da colori vivaci e una forma irregolare che la distingue nel panorama urbano.
Ci dirigiamo poi verso il Ponte della Pace, un’opera architettonica imponente realizzata in vetro e acciaio, che ci rende un po’ perplessi riguardo il suo stile. Ma la vista panoramica sul fiume Kura e sulla città vecchia è semplicemente mozzafiato.
Tra una visita e l'altra, ci concediamo un momento di golosità assaporando il khachapuri adjaruli, una deliziosa specialità locale a forma di barchetta, ripiena di formaggio fuso e con un uovo crudo al centro. Questo piatto, non è solo un piacere per il palato, ma anche una festa per gli occhi.
La nostra avventura continua verso Piazza della Libertà, un luogo vivace e simbolico, dove svetta la statua di San Giorgio che, con il drago ai suoi piedi, rappresenta la lotta del bene contro il male. Questa piazza è il cuore pulsante della città, circondata da caffè e negozi, e qui ci fermiamo a osservare la vita che scorre attorno a noi.
Concludiamo la visita al monumento delle Cronache di Georgia, una serie di colonne scolpite che raccontano la storia nazionale. Questo imponente monumento è una celebrazione del passato georgiano, e mentre ci perdiamo tra le scene rappresentate, riflettiamo sulle storie e le leggende che hanno forgiato questa straordinaria nazione.
Mtskheta e SANtavro
Non potevamo assolutamente saltare Mtskheta, una delle città più antiche e affascinanti della Georgia. Questa storica località, ricca di patrimonio culturale, ci accoglie con le sue antiche strade acciottolate e le pittoresche bancarelle che vendono artigianato locale. La nostra prima tappa è la Cattedrale di Svetitskhoveli, un monumento dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Purtroppo non riusciamo a visitarla internamente poiché al nostro arrivo chiudono l’accesso ai turisti per consentire solo quello ai fedeli.
Dopodiché ci dirigiamo verso il Monastero di Santavro, situato su una collina che domina la città. Questo monastero, fondato nel IV secolo, è noto non solo per la sua bellezza architettonica ma anche per il suo profondo significato spirituale. È considerato uno dei centri religiosi più importanti della Georgia, in particolare per la sua connessione con il cristianesimo, che si radicò nel paese nei primi secoli.
Quando arriviamo, abbiamo la fortuna di assistere a toccanti celebrazioni ortodosse in occasione della Settimana Santa. I canti liturgici, insieme alla luce delle candele, creano un'atmosfera mistica e commovente. I fedeli si riuniscono in preghiera, e ci uniamo a loro in questo momento di raccoglimento e spiritualità. Li siamo gli unici turisti, ci sentiamo decisamente osservati da tutti e quasi fuori luogo di fronte a celebrazioni ritenute così sacre.
Tra storia e natura: Uplistsikhe, Gori e Kutaisi
Proseguiamo poi per la città rupestre di Uplistsikhe, che è una meraviglia scavata nella roccia, con gallerie e anfratti che risalgono al secondo millennio a.C. La città è famosa per la sua architettura unica. È considerata un sito archeologico di grande valore e fa parte del patrimonio culturale della Georgia. Qui visitiamo la cantina in cui facciamo una degustazione di vino fatto secondo l’antico metodo georgiano. Compriamo anche una bottiglia di liquore locale la “Chacha”.
Lasciamo questo luogo intriso di storia e ci dirigiamo verso Gori sotto la pioggia, ma solo di passaggio. Non ci soffermiamo molto nella città di Stalin, anche se vediamo molte persone visitare il museo locale e una delle poche statue ancora esistenti del dittatore. Il turismo di questo tipo, se non affrontato con consapevolezza critica, può sollevare discussioni e controversie, poiché rischia di alimentare una visione distorta o parziale del passato, glorificando aspetti controversi senza riconoscere pienamente le sofferenze causate dal suo regime.
La pioggia ci scorta fino a Kutaisi, dove ci attendono Peter e Alex, conosciuti tramite Couchsurfing, con cui trascorriamo serate immerse nei piatti tradizionali e nel divertimento. Kutaisi, una delle città più antiche della Georgia, è famosa per la sua storia e cultura vibrante. Parcheggiamo di fronte alla cattedrale di Bagrati, capolavoro dell'architettura medievale, simbolo della città e Patrimonio dell'Umanità UNESCO. I ponti storici, come il Chain Bridge, conferiscono al paesaggio urbano un fascino unico, esaltando l'arte locale. Il vivace Green Bazar offre un'immersione autentica nella vita georgiana tra spezie, prodotti freschi e artigianato. L’ultima notte, tornando al camper, troviamo la cattedrale animata dalle celebrazioni pasquali ortodosse, con migliaia di fedeli che affollano la chiesa e il cortile. Noi ci uniamo a loro, sapendo di non poter dormire, immersi in questa atmosfera solenne, circondati dalle voci e dalle luci che riempiono la notte di un'intensità indimenticabile.
Verso le montagne dello Svaneti
Dopo aver esplorato le incredibili bellezze di Kutaisi, decidiamo di lasciare la città e rispondere al richiamo della natura, inoltrandoci nel cuore della selvaggia Georgia, diretti verso le maestose montagne dello Svaneti. Il viaggio da Jvari a Mestia si preannuncia come un'avventura, con chilometri di strada bagnata dalla pioggia che ci accompagna da giorni. Fino all'ultimo, siamo stati incerti se proseguire, considerata la fama della strada e le avverse condizioni meteorologiche. Tuttavia, il richiamo delle montagne e della natura è irresistibile, e ci sentiamo pronti ad affrontare questa sfida, motivati dalla bellezza che ci attende.
Strada per Mestia
La strada che ci conduce a Mestia si snoda come un serpente tra le montagne, costeggiando fiumi impetuosi, cascate fragorose e attraversando gallerie scavate direttamente nella roccia. Un percorso davvero spettacolare che, nonostante le difficoltà, è tra i più belli mai affrontati. Lungo il cammino, le prime torri medievali si stagliano all'orizzonte come sentinelle del passato: emblemi di potere e rifugio, simboli della resistenza svan, ora custodi silenziose del loro status di patrimonio mondiale.
Arrivati a Mestia, troviamo una cittadina accogliente e vivace, punteggiata dalle antiche torri e circondata da vette innevate. Questa città, infatti, è non solo il cuore culturale dello Svaneti, ma anche un rifugio per gli amanti dell’alpinismo e delle escursioni. Dopo un po’ di esplorazione, decidiamo di accamparci per la notte, ammirando le luci della città che si riflettono sulle montagne e riposandoci per la giornata seguente.
Ushguli: Sfida Estrema e Bellezze Indimenticabili
La mattina successiva, decidiamo di spingerci ancora oltre, verso Ushguli, nonostante i numerosi avvertimenti sulle difficoltà del percorso. Molti ci sconsigliano di tentare senza un veicolo 4x4, ma siamo testardi e crediamo fermamente nelle capacità del nostro Roger. Ushguli è il villaggio abitato stabilmente più alto d’Europa, dove gli inverni lo isolano dal resto della regione per mesi a causa della neve. Gli ultimi cinque chilometri sono un inferno di fango e acqua, una via trasformata in trappola scivolosa dalle piogge incessanti.
Non possiamo negare che arrivare a Ushguli sia stata un’impresa: strapiombi da un lato, ripidi pendii dall’altro, ponti di legno posticci e tanto, tantissimo fango e acqua. Lungo il cammino incrociamo solo altri veicoli super attrezzati, molto più idonei del nostro Rogerino, che però, non ci delude e ci porta in cima. Lassù, circondati da vette altissime e antiche torri, ci godiamo la vista mozzafiato e la sensazione di aver compiuto qualcosa di straordinario, ma anche un po’ timorosi riguardo la discesa. Esploriamo il villaggio sotto una pioggia incessante, tra case di pietra e strade fangose, ma l’atmosfera è così autentica che nemmeno il maltempo riesce a offuscare la bellezza di questo luogo remoto.
La notte diventa gelida, e noi stiamo al calduccio dentro il nostro camper, il mattino dopo però un meraviglioso sole ci sveglia. Lasciamo passare qualche ora godendoci la pace lassù, ma poi decidiamo di approfittare del beltempo per riscendere a valle, sperando che il sole abbia un po’ asciugato il percorso.
Sorprendentemente la discesa è agevole e sani e salvi ritorniamo a Mestia, dove ci rifugiamo in una piccola taverna a conduzione familiare, i pochi fronzoli con cui ci accolgono ci fanno capire di essere nel posto giusto, la cena infatti è stata deliziosa!
Verso il Mar Nero: relax a Poti e batumi
Dopo un meritato riposo a Mestia, ci dirigiamo verso il Mar Nero, sognando un po’ di relax e sole. Arrivati a Poti, scopriamo una tranquilla pineta nei pressi della spiaggia, ideale per trascorrere qualche ora in serenità. Sila e Ginny si divertono a scorrazzare tra gli alberi e la sabbia, mentre noi ci godiamo il caldo abbraccio del sole.
Il giorno seguente, ripartiamo alla volta di Batumi, soprannominata “la Las Vegas georgiana” per i suoi grattacieli moderni e la vivace scena turistica. Tuttavia, la prima sfida che affrontiamo a Batumi è il parcheggio: gli spazi disponibili per camper sono pochi, costosi e difficili da trovare. Optiamo quindi per un BnB economico appena fuori città. Per soli 10 euro, troviamo una sistemazione perfetta, completa di parcheggio per il camper, frutta fresca, accesso alla lavanderia e persino una bottiglia di chacha, il celebre liquore locale.
Batumi ci affascina con il suo mix di modernità e storia. Originariamente un modesto villaggio portuale, la città ha subito una trasformazione straordinaria negli ultimi decenni, diventando una delle principali mete turistiche della Georgia. I suoi vivaci boulevard, le piazze animate e i grattacieli che si stagliano contro il cielo rappresentano una fusione perfetta di tradizione e innovazione, rendendo ogni angolo una scoperta entusiasmante.
Nel nostro vagabondare per Batumi, restiamo incantati dagli altissimi grattacieli e dalla suggestiva Cattedrale di Santa Madre di Dio, un’imponente struttura neogotica che si erge maestosa tra gli edifici moderni. Ci perdiamo anche nell’affascinante Piazza Square, abbellita da uno dei mosaici più grandi al mondo e rimaniamo incantati davanti alle statue mobili di Ali e Nino, che ogni sera alle 19 danzano l'una verso l'altro in una struggente rappresentazione dell’amore impossibile tra un ragazzo musulmano e una ragazza cristiana, potente simbolo di unità e tolleranza che ci ricorda l’anima multietnica della città.
Non possiamo resistere alla tentazione di assaporare un ultimo khachapuri ajaruli, il migliore del nostro viaggio, accompagnato da altre delizie locali che ci solleticano il palato. Trascorriamo la notte al B&B, ma il giorno seguente arriva inesorabilmente: è tempo di lasciare, a malincuore, questo splendido Paese che ci ha accolto con calore e meraviglie.
CONCLUSIONI
Il viaggio in Georgia è stato intenso, emozionante e pieno di sorprese. Probabilmente è il Paese che ci ha colpito di più, forse perché le nostre aspettative erano inesistenti. Abbiamo scoperto un luogo autentico, con costi sorprendentemente accessibili per chi viaggia in camper. La sosta libera è accolta con tolleranza ovunque e la disponibilità delle persone è straordinaria: sempre pronte a suggerire aree di sosta o punti per il rifornimento e lo scarico delle acque. Il prezzo del diesel si aggira intorno a 1€/litro.
Il costo della vita ha dinamiche particolari: i supermercati sono poco forniti e i prezzi sono paragonabili a quelli italiani, mentre i ristoranti locali offrono pasti deliziosi a prezzi incredibilmente bassi. Si può godere di un pasto completo per due persone, inclusa birra o vino, per soli 10-15€.
Le strade, soprattutto nelle zone montuose, richiedono prudenza, ma ogni curva regala paesaggi mozzafiato che ripagano di ogni sforzo.
L'assicurazione per il camper ci è costata appena 10€ per 15 giorni, e per l'accesso a Internet abbiamo trovato sim locali a prezzi vantaggiosi: 8€ per 15 giorni di connessione illimitata.
Per quanto riguarda la cucina, c'è così tanto da raccontare che le abbiamo dedicato un articolo a parte, che potrete trovare a breve sul blog!
Questo viaggio in Georgia ci ha permesso di scoprire un Paese affascinante e genuino, ricco di storia, cultura e un’ospitalità che ci ha toccato profondamente. Salutiamo la Georgia con un arrivederci speciale, un po' di nostalgia per le sue maestose montagne e una nuova passione per i sapori della sua cucina!